Secondo lo storico greco Dionigi di Alicarnasso sarebbe stata fondata da Eracle che ritornava dall’Iberia; mentre secondo altre, come sostiene Strabone, venne costruita dagli Osci.

Conquistata da Etruschi, Pelasgi, Sanniti per poi passare all’alleanza con Roma, Ercolano intraprese guerre sociali nell’89 a.C. per ribellarsi al dominio romano, ottenendo lo status di municipium nel 30 a.C., venendo vista come suburbio, adoperata come città per villeggiatura.

Danneggiata dal terremoto del 62, che rese pericolanti molti edifici, subì l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C… una terribile eruzione che, con una colata di fango e lava, investì questa raffinata cittadina, sommergendo case e oggetti. Qui, a differenza di Pompei, si sono conservate le strutture lignee e il mobilio, per cui gli scavi hanno riportato alla luce usi, costumi, abitudini ed arte, oltre a sculture, pitture, vasi e oggetti preziosi. Tra gli edifici spiccano il Teatro che poteva ospitare sino a 3000 spettatori su 10 file di gradini; la Casa d’Argo, la cui nobiltà traspariva dal bel peristilio a colonne stuccate; la Casa dei Cervi, con un luminoso giardino e ampie sale ricoperte di pavimenti policromi; una bottega con ancora un suppellettile sul banco di vendita, cereali e legumi carbonizzati, un soppalco ligneo su cui venivano poggiate le anfore di deposito e scarico; la Casa Sannitica dell’età preromana, con un grazioso loggiato, colonne e transenne finemente stuccate.

I ritrovamenti, avvenuti casualmente a seguito di scavi per la realizzazione di un pozzo, nel 1709, hanno portato alla luce la Casa del Genio, così chiamata per il ritrovamento di una statua del Genio tutelare che faceva parte di un candelabro in marmo; la Casa di Aristide, con la statua di Eschine, la Casa dell’Albero, l’unica a possedere un quartiere termale con decorazioni a mosaico e affreschi; la Casa dello Scheletro, la Casa del tramezzo di legno, la Casa a graticcio, quelle dell’Alcova, della Fullonica, del Papiro dipinto. L’unica villa ad otium è la Villa dei papiri, al di fuori delle mura cittadine, in fase di restauro al momento dell’eruzione, con oltre 70 statue ed una collezione di 1700 papiri, chiusi in casse, appartenenti alla biblioteca della casa. Al di fuori delle mura le terme, frequentate indistintamente da uomini e donne; la Palestra, diversi edifici religiosi tra cui il Villa dei papiri, , dedicato ad Augusto, ancora in vita al momento dell’inaugurazione. Numerose le attività commerciali tra cui la Taberna di Priamo, una bottega di lanarius, in cui è stata ritrovata una pressa per stirare i panni; una bottega di plumbarius, di proprietà di un fabbro, in cui sono stati rinvenuti mezzi di tubazioni, un candelabro, diversi lingotti bronzei.